AnilinaLab nasce nel 2003 come Laboratorio Sartoriale creativo che si sviluppa parallelamente al lavoro dell’artista contemporaneo Mauro Marcenaro . Accanto ai quadri spuntano curiosi oggetti-feticcio,
le prime coloratissime t shirts , le borse del progetto “Art Wear”.
Due rette parallele non si incontrano mai…mentre le esperienze umane si intersecano. Il Lab è lo spazio di una esperienza che non è solo professionale, ma soprattutto umana: è la fotografia di una quotidianità fatta di lavoro e di poesia.
Nascono, negli anni, tre bambini . La ricerca continua ed il lavoro si dedica anche alla creazione di oggetti dedicati all’infanzia, a partire dalla fascia Gradipo: la prima pouch sling realizzata artigianalmente in Italia e proposta online da una mamma creativa.
Questo accade già nel 2007, anni prima del fenomeno delle “wahm” (work-at-home-moms) italiane. Poi, pian piano, insieme al nuovo logo con la bambolina rossa , arrivano gli abitini, i giocattoli, gli accessori pensati e realizzati per l’infanzia: bambole di pezza, tappeti gioco, libri morbidi in materiali naturali.

mantellina 3-5 anni, 2013
Ciascun oggetto viene realizzato con amore e passione e con l’idea di “pezzo unico” irripetibile. Si preferiscono tessuti italiani di alta qualità, rifiniture di alto artigianato, dettagli d’autore, trouvailles, tessuti vintage, bottoni e finiture di recupero che hanno una storia da raccontare: una storia di attenzione ai dettagli , di conservazione e di cura che noi chiamiamo tradizione (“lo scandaloso potere rivoluzionario del passato”, cit. Pasolini) . Nella confusione del mondo presente, che veicola il messaggio: “nulla è insostituibile”, sentiamo e vogliamo continuare a sentire che ogni esperienza umana è unica.
A partire dal 2015 il Lab si allarga nuovamente proponendo di nuovo anche creazioni dedicate ad un pubblico adulto: abiti ed accessori che vivono di vita propria, evocano uno scenario, portano avanti una filosofia di vita spesso in aperta dissonanza con la cultura di massa.
“La rivoluzione svilupperà anche un linguaggio diverso” (H. Marcuse)