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Minusvalore

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Quando un bene possiede un valore tanto grande da non essere quantificabile nè , quindi,  cedibile, diciamo colloquialmente che esso “non  ha prezzo”.

Percio’ quel mondo  che trova un prezzo ad ogni cosa – persino alle relazioni umane primarie –  è un mondo che non conosce alcun valore, ma soltanto valuta.

In esso il denaro diventa unico mezzo, unico fine, ed universale unità di misura.

E che fine fa il valore, quel misterioso qualcosa che inizialmente ha generato il desiderio e quindi la successiva  monetizzazione e lo scambio?  Per fare posto alla cessione, ovvero all’atto di privazione spontanea che un  individuo accetta di fare in cambio di un bene non già “specifico” bensì  “astratto, generico”, ovvero il denaro,  il valore è stato vilipeso .  Non per nulla la società che “perde i suoi valori” è proprio quella dove “tutto ha un prezzo”.

Tuttavia, venendo meno la percezione del valore, e poichè esso è sempre piu’ difficile da esperire (non per nulla vediamo il desiderio umano ambire capricciosamente  ad obiettivi sempre piu’ audaci! )  anche lo slancio all’accaparramento cala.  Per questo anche il consumo, proprio come un cenone troppo ricco, provoca la nausea.

Che il capitalismo si divori da solo è una certezza . Non ci resta che sperare di sopravvivergli…

shark

 

 

 

 

libero scambio

 

Mentre infuria la crisi economica – che, sappiamolo, è solo all’inizio- si moltiplicano e si diffondono le iniziative ed i gruppi di scambio , di riuso e di riciclo.

In tempi in cui scucire qualche euro diventa sempre piu’ arduo , il vecchio baratto, esente dalla pressione fiscale e per sua natura caratterizzato da una maggiore elasticità ed eleganza,  fa apparire vile e desueto il ben piu’ giovane commercio in moneta.

Eppure siamo così abituati a ragione in termini di acquisto che la pratica del baratto parte su binari molto arrugginiti, e spesso finisce per risolversi in una compravendita dissimulata.

Un vero baratto prende in considerazione il valore d’uso di un oggetto, percio’ il suo valore relativo; non il suo prezzo di mercato, che è invece rappresentato dalla media del prezzo massimo che le persone sono disposte a spendere per averlo.

Ad esempio, per me che non so nemmeno accenderla, la motozappa è soltanto un ingombro nel garage , mentre per un’altra persona puo’ essere un importante strumento di lavoro, magari la porta per l’emancipazione economica!

Quello che ricevo in cambio della motozappa è probabilmente altrettanto inutile per il suo futuro ex- proprietario, mentre rappresenta per me un tassello mancante:  un oggetto che cercavo da tempo, un abito o un golf fatto a mano,  una rarità artistica, una fornitura di ortaggi o di conserve per l’inverno… o magari un oggetto lussuoso ed inutile che desideravo e che non potevo permettermi di acquistare .

La cosa bella dello scambio è che, quando riesce, entrambe le parti si ritrovano molto piu’ ricche di prima: ottengono assai piu’ di quanto avrebbero racimolato svendendo le proprie cose per un pezzo di pane su ebay o, peggio, al mercatino rionale dell’usato!

Ecco perchè mi piace che il baratto si svolga in libertà, ovvero che non passi, nemmeno astrattamente, attraverso il denaro. A noi così abituati a monetizzare ogni passaggio di proprietà, riesce spontaneo quantificare la propria disponibilità o quella altrui passando attraverso il “valore di mercato” di cio’ che offre o si riceve. Ma questa operazione, che pure ci riesce naturale al punto che rinunciarvi ci imbarazza, impoverisce ed appesantisce lo scambio.

Ora che, dopo averlo creduto per una vita lo sterco del diavolo, abbiamo invece scoperto che il denaro è  la carta igienica della BCE, possiamo finalmente  cimentarci,  avvantaggiandoci della sua scarsità,  nel disprezzarlo e nel trascurarlo con passione. Pronti? Via!

Ecco un elenco di siti italiani dedicati al baratto.

http://www.barattofacile.it/

Barattomatto

Zero Relativo

Baratto Online

E-Barty