un'altra "vaccinazione"…

Chi visita spesso questo sito sa che siamo dei grandi sostenitori dell’ Attachment Parenting, ovvero una filosofia genitoriale improntata al rispetto e all’empatia nei confronti del bambino.

Lungo questa strada, che non e’ sempre la piu’ comoda e la piu’ facile, e’ comune incontrare numerose obiezioni da parte di amici,parenti, altri educatori o di persone estranee alla famiglia.

“Non gli fai un favore ad essere cosi’ paziente!”
“Lo stai abituando male, vedrai come soffrira’ quando gli altri saranno piu’ duri con lui !”
” Il mondo fuori non e’ cosi’!”

Verissimo, il mondo fuori non e’ cosi’. Ma stiamo lavorando perche’ lo diventi!

Tutti questi commenti, apparentemente sensati, ad un’analisi piu’ attenta si rivelano gravemente superficiali, e fanno emergere alcune domande a cui dare risposta e’ fondamentale per trovare un equilibrio nel ruolo di genitori:

Vogliamo che sia “il mondo” a dettare le regole della nostra vita affettiva e familiare? O abbiamo di meglio da offrire ai nostri figli?
Quale vogliamo che sia, e come vogliamo che evolva nel tempo, il nostro rapporto con loro?
E’ proprio vero che “vaccinando” i nostri bambini con piccoli insulti quotidiani facciamo loro un favore, allenandoli alla “vita dura” che li aspetta?

E’ vero, la vita non sara’ sempre generosa e paziente con i nostri figli. Proprio per questo possiamo e vogliamo essere noi ad offrire loro un porto sicuro di ascolto e di amore incondizionato. Una spalla su cui possano piangere senza timore del nostro giudizio.

Non si tratta di darla sempre vinta al bambino, ma semplicemente di ascoltarlo, di permettergli di esprimere e sfogare la sua frustrazione in modi accettabili, di accettare le sue piccole regressioni, di cercare soluzioni che tengano conto anche delle sue esigenze.
E soprattutto si tratta di evitare sempre di utilizzare l’interruzione del rapporto come arma di ricatto nei confronti nei nostri bambini. Che, come gli adulti del resto, soffrono enormemente quando vengono puniti con il silenzio e la freddezza.

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