Prima di tutto non appartiene alla tradizione locale, ma è spudoratamente trapiantata dal mondo anglosassone.
In piu’ ogni anno di piu’ i negozi si riempiono di merce a tema, facendo della festa un occasione fra le tante per vendere e comprare paccottiglia realizzata strappando preziose risorse alla nostra madre Terra. E questo mi è duro da mandare giù.
Tuttavia, i simboli di questa pagana “festa dei morti” ( zucche cattive, streghe, fantasmi) sono ormai tanto diffusi da entrare prepotentemente nelle vite e nell’immaginario dei nostri bambini. Lavoretti di Halloween sono infatti proposti anche dagli stessi asili…
Non mi piace essere troppo negativa e coltivo l’elasticità come un valore. Cosi’, pur non piegandomi ad acquistare dolcetti e/o scherzetti, ho in qualche maniera capitolato. Abbiamo disegnato e ritagliato in casa fantasmi di pannolenci e zucche di cartoncino, abbiamo fatto dei lumini con i vecchi barattoli di vetro. (Abbiamo preso le istruzioni qui, potrei postare qualche foto nei prossimi giorni).
Una breve nota salutista. Nei paesi anglosassoni Halloween è soprattutto un’occasione per rimpinzare i bambini di dolci e caramelle fino alla nausea. Lo zucchero, in ogni sua forma, è un potente immuno-soppressore, ed alcuni acuti osservatori notano come in questi paesi l’inizio della stagione dell’influenza coincida proprio con i postumi da Halloween ( e cioè con le prime settimane di novembre).
Qui in Italia non si fa il pieno di dolci fino a Natale, ed il picco dell’influenza risulta infatti nelle prime settimane di gennaio. Via libera a zucche e fantasmi perciò, ma è bene stare lontani dall’invasione di bonbon e cioccolata, finchè è possibile.