il guscio vuoto

L’estetizzazione di ogni dettaglio è probabilmente uno dei piu’ subdoli fra gli strumenti di ipnosi di massa utilizzati dall‘ Industria Culturale.

Amo la bellezza, cerco di infonderla agli oggetti che escono dalle mie mani e spesso ne sono  sedotta nelle creazioni altrui .Tuttavia negli ultimi anni viviamo una crescente follia edonistica collettiva che ci porta a ricercare il bello anche dove potremmo ( e probabilmente dovremmo) cercare soltanto l’utile.

Mi ritorna in mente una ricerca fatta al liceo sugli usi e costumi delle popolazioni primitive. In quell’occasione imparai molte cose che non sapevo.  Fra queste vi era la sostanziale identità del sostantivo bello ed il sostantivo utile in molte culture “non civilizzate”.  In alcune di queste società esistevano persino due diverse parole per dire “bello”, una con accezione positiva ( bello come utile, fertile, produttivo, funzionale) ed una con accezione negativa ( bello come sciocco, vuoto, frivolo,  inutile, “soltanto bello” insomma).

Non voglio cadere nel mito romantico del “buon selvaggio”, tuttavia credo che la ricerca della bellezza non debba diventare una priorità nelle nostre vite, per la semplice ragione che essa consiste in uno spreco di tempo e di energie che possono essere felicemente spese in molte altre maniere.

Anche l’occhio vuole la sua parte, ma una gomma per cancellare, uno spazzolino da denti, una frusta da cucina ed un poggiapentole sono oggetti che potrebbero permettersi di assolvere la loro funzione senza entrare nell’Olimpo dei Belli e senza essere riprogettati da fantasiosi designer alla moda.

Il piu’ bello, il piu’ speciale, il piu’ cliccato ed il piu’ ammirato:  traguardi tanto improbabili, quanto impalpabili, la cui natura è fondamentalmente onirica, quasi delirante.

Lasciamo che la bellezza arrivi e ci sorprenda, ci trasporti, senza troppo cercarla, corteggiarla, reinventarla.  La bellezza vera e fiera nei volti di figli consapevoli . La bellezza di una casa senza orpelli, di abiti consumati ma in ordine, di un cielo azzurro, di una poesia, di un giorno senza compere, di un corpo nudo e spoglio di tutto, che basta a sè stesso, nel suo lungo viaggio da un mistero ad un altro mistero.

 

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