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un Bel Pericolo Ambientale…

hormone bpa
…il BPA. Tutti sanno cos’è da quando è stato rimosso dai biberon in plastica che hanno nutrito una intera generazione di bambini. Sono lontani i tempi in cui rischiai il linciaggio su un noto forum di mamme italiano per aver insinuato che quella plastica “sicura” (già vietata in Canada) fosse pericolosa.
Eppure…

bpa1…eppure il BPA è ancora in circolazione.   E’ uno degli inquinanti piu’ comuni, presente nella quasi totalità  della popolazione umana nei paesi industrializzati  ( nel 100% dei campioni esaminati in questo studio sull’esposizione fetale a questo contaminante).

Ma quali sono le fonti di esposizione a BPA?  Perchè la legge sui biberon non basta?

Molto semplicemente, perchè ci sono moltissime fonti di esposizione delle quali la maggior parte delle persone non è assolutamente al corrente. vediamole nel dettaglio.

7 bpa1)Gli utensili da cucina riutilizzabili (esclusi gli usa e getta, le cui insidie sono altre ), realizzati in plastica dura e trasparente (spesso contrassegnata dal marchio “7” circondato da un triangolo di frecce,  impresso nella plastica sul fondo del recipiente) :  caraffe, bicchieri e ciotole di plastica, posate da insalata, spremiagrumi e, dulcis in fundo…brocche per la depurazione dell’acqua  (intelligente, no ?)

SOLUZIONI: usare utensili in legno, vetro, acciaio. Usare la plastica il meno possibile.  Ci sono plastiche meno reattive ( come il polipropilene, marchio PP, numeri 2, 4 e 5), ma possono rilasciare altri contaminanti. Gettare via le plastiche velenose oppure quelle di cui non siamo sicuri.

bpa rec2) Gli scontrini,  fiscali e non  . Si, proprio quelli che conservate nella borsa, nel portafoglio, nelle tasche della giacca….quelli che servono per la garanzia e per l’eventuale cambio dei vostri acquisti piu’ costosi.  Quelli che la commessa porge in mano a vostro figlio per farlo sentire importante. Quei pezzetti di carta essenziali per le tasche del nostro premuroso stato, che deve racimolare fondi per acquistare un altro po’ di materiale bellico  . Gli ubiqui amici del fisco spandono BPA ovunque : sono realizzati in carta chimica termosensibile,  velata da una impalpabile, invisibile, penetrante polverina magica che permette alla carta di stamparsi senza inchiostro, solo grazie all’azione del calore.  Gli scontrini costano cari alla nostra salute:  il BPA viene assorbito dalla pelle . Non è una notizia che potrebbe interessare ai cassieri del supermercato?

SOLUZIONI:  maneggiare gli scontrini il meno possibile e gettarli via tempestivamente. Fotografarli, se necessario per il rendiconto delle spese di casa.  Non metterli mai nella busta della spesa insieme ai cibi acquistati. Non lasciarli mai toccare ai bambini.  Lavarsi sempre le mani con cura dopo averli maneggiati e prima di toccare il cibo. Portare nella borsa una bustina di plastica predisposta per il trasporto degli scontrini “importanti”.

euro3) Chi è il migliore amico dello scontrino? eh si’, il denaro!  Sono sempre assieme: una coppia di ferro. Purtroppo lo scontrino non è una buona compagnia.

SOLUZIONI: Non posso consigliarvi di gettarlo via… Lavarlo non si puo’. Toccatelo poco,  e lavate le monete che date ai bambini.

self serv bpa4) Etichette adesive. Questa è una voce sconcertante: il BPA è presente sulla carta di quelle etichette adesive che i supermercati usano nel reparto ortofrutta e al banco dei prodotti freschi. Si, quelle emesse dalla bilancia con cui i vostri figli si intrattengono tanto volentieri.

SOLUZIONI: non attaccare le etichette sul sacchetto, ma su un pezzo di carta da porgere alla commessa perchè possa leggere i codici. oppure: usare due sacchetti, uno interno per la verdura ed uno esterno da etichettare, che getterete via prima di lasciare il supermercato.  Rimuovere sempre le etichette dalle confezioni il prima possibile.  Se avete dei dubbi su come riconoscere la carta chimica, strofinate un oggetto rigido sulla superficie dell’etichetta: se appare un segno scuro, la carta è termosensibile, ovvero si colora con l’attrito. Attenzione: non confondete la carta termica con la carta carbone . E’ una cosa completamente diversa.

bpa peas5) Scatolame . Non vi dico probabilmente niente di nuovo se vi informo che le scatolette di latta con quel grazioso “smalto” bianco all’interno sono in realtà foderate di BPA. Esso migra soprattutto negli alimenti acidi (ananas sciroppato e pomodoro sono al top della lista). D’altronde , le  latte sono riempite con il prodotto appena pastorizzato, ed il calore, si sa, rende promiscua la plastica.

SOLUZIONI: non comprate scatolame. Comprate le rare marche che vendono confezioni non smaltate (rarissime).  Scegliete la passata di pomodoro in bottiglia. E quando mangiate una pizza fuori….rassegnatevi: al 99,99% , è condita al BPA.

dental6) Otturazioni dentarie. Avete rimosso l’amalgama per mettere il composito? Sappiate che nemmeno le otturazioni “bianche” hanno la coscienza pulita ( Informazioni qui  ) .

 SOLUZIONI:  non andare dal dentista 😀 Scherzi a parte,  puo’ valere la pena, soprattutto per i bambini , di acquistare online dei materiali per otturazione senza BPA e portarseli dietro quando si va dal dentista.


nicu7) Materiale ospedaliero. 
Come emerge da questo studio, il BPA contenuto il varie attrezzature mediche migra nel sangue dei (piccoli, in questo caso) pazienti. SOLUZIONI: non ne vedo.  Dirvi di evitare l’ospedale è superfluo.

Non escludo (anche se non mi auguro) di dover aggiungere voci alla lista, ma per adesso è tutto cio’ che ho scovato in merito. E credo che come impegno, per il momento, possa bastare! Buon lavoro di autodifesa a tutti.

Ah, dimenticavo… ma perchè evitare il BPA?
Il BPA è un noto xenoestrogeno.  In parole povere, si tratta di una sostanza in grado di interferire con lo sviluppo sessuale dei bambini, e sul funzionamento ormonale e metabolico dell’individuo adulto.  Piu’ informazioni sugli xenoestrogeni qui

Felafel , ovvero: l’ arma impropria

Era parecchio tempo che desideravo cimentarmi con i Felafel, le famose polpettine di ceci della tradizione mediorientale che sono un secondo piatto molto in voga fra  i vegetariani e i vegani.

SANYO DIGITAL CAMERAScovate e confrontate cinque o sei ricette diverse in rete  ( è questa la strada sicura per il successo, casomai qualche blogger distratto avesse dimenticato un ingrediente fondamentale) mi sono messa al lavoro.  Ma il risultato, benchè ottimo al gusto, era davvero penoso per consistenza: i miei felafel erano duri come pietre. Appena commestibili da caldi, diventavano, raffreddando, perfetti per la tradizionale fionda di Davide.davide

Purtroppo, però, io non ho un gigante da abbattere, ma una tribù da sfamare….

Insomma, una mezza delusione.

FIno a quando , grazie ad una dritta d’eccezione , abbiamo saputo che la ricetta ha un ingrediente segreto  che ne garantisce il successo.

Il risultato? L’ultima volta i nostri Felafel erano cosi’ buoni, che ho deciso di rivelarlo anche a voi.  Ecco la ricetta completa.

INGREDIENTI per 4 persone:

250 g ceci secchi

un mazzetto di prezzemolo

una cipolla

cumino semi 1 cucchiaino

sale q.b.

un pizzico di coriandolo

un pizzico di peperoncino

e….. (ingrediente segreto)

…..un pizzico di bicarbonato di sodio.

COME SI FA:

Ammollare i ceci per 36 – 48 h cambiando l’acqua piu’ volte.

Scolare e tamponare l’acqua in eccesso.  Tritare la cipolla, unire ai ceci e frullare nel robot da cucina, bimby o mixer fin o ad ottenere una pasta.  ( Consiglio di tritare la cipolla a parte prima per ottenere un risultato uniforme, ma dipende anche dalla potenza e dal tipo del mixer che usate).

Trasferire in una ciotola .  Salare, unire le spezie , il prezzemolo tritato ed il cumino pestato nel mortaio (in mancanza del quale potrete tritarlo assieme al prezzemolo, oppure usare quello in polvere).

Unire il bicarbonato, un bel pizzicone abbondante per avere delle polpettine soffici proprio come le desiderate.

A questo punto siete pronti per il successo. Formate ed infarinate le polpettine, e friggetele in olio caldo, oppure infornatele sulla teglia unta d’olio, girandole di tanto in tanto.  Da servire ben caldi accompagnati da una bella insalata e volendo (se i latticini sono contemplati dalla vostra dieta) con una fresca salsa allo yogurt.

  Buon appetito!   Non finiremo mai di ringraziare , per la generosa soffiata ,  il Ristorante Arabo Zenobia di Roma capitale.

 

le mani e le tasche

chain

Natale è appena passato, ed i regali sono stati comprati ed aperti. Quest’anno (complice il “governo tecnico”) si è sentita nell’aria la necessità non solo economica, ma anche filosofica e/o, forse, spirituale di ridimensionare lo spreco che per molti anni ha caratterizzato una festa umile nelle sue origini , benchè profondamente ricca nel suo significato.  Su blog e social network non sono mancati spunti ed idee per regali fatti in casa, decorazioni fai da te,  e ricette per un cenone parco ma felice. Al Natale senza acquisti è stato  persino dedicato un intero sito-trend: Buy Nothing For Christmas

In linea con la tematica stagionale del dono mi piace invece offrirvi questo pensiero di T.W.Adorno  Continue reading

Giveaway di Natale 2012!

Non c’ è Natale senza regali. Ecco perchè abbiamo deciso di lanciare un ….

In che cosa consiste la sfida?

E’ semplice. Da cinque anni a questa parte invento una storia della buonanotte ogni sera…. La mia mente è affaticata!  Delego a voi il compito di inventare una bella storia della buonanotte a tema invernale.

Il racconto puo’ essere della lunghezza che volete. Puo’ anche essere una storia natalizia, ma vi avverto: niente Babbo Natale: non è popolare da queste parti.

La giuria è composta da un solo membro, di anni 8, sesso F,  di spirito libero e di grande fantasia… percio’ non abbiate timore di osare su nessun versante: dall’assurdo al sentimentale, ogni filone è apprezzato.

Impegnativo, direte. E il premio? Ebbene, ne abbiamo addirittura due, fra i quali il vincitore potrà scegliere!

Una è questa borsa di riciclo, creata a partire da una gonna di jeans e foderata in tessuto vintage originale  anni ’70.  Molti dettagli sono cuciti a mano: un vero pezzo unico AnilinaLab!

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Il secondo è questa maglietta stampata a mano, protagonista del nostro tutorial “stampare a mano su stoffa”.

[picasa width=”400″ height=”400″ autoplay=”0″ showcaption=”1″]https://picasaweb.google.com/105890107794289566462/StampaAManoSuTessuti[/picasa]

Aspettiamo le vostre storie entro il 24 dicembre all’indirizzo email mrs.desnos@gmail.com , unitamente al consenso alla pubblicazione in caso di vincita . ( Tutti i diritti sull’ opera del vostro ingegno, naturalmente, restano vostri).

Dopo aver inviato il vostro racconto, non mancate di condividere questo giveaway sul vostro sito, blog o social network preferito e di lasciare un commento in calce con nome, indirizzo email, pagina sulla quale avete condiviso e titolo della vostra storia!

Questo è il codice HTML del banner da copiare nella vostra sidebar: http://www.anilina.org/wp-content/uploads/2012/11/banner3.gif

 NOTE IMPORTANTI  Questo non è un concorso a premi, ma il riconoscimento di una prestazione (creazione di un’opera letteraria). All’ideatore del  nome prescelto sarà offerto un oggetto creato a mano e privo valore commerciale in quanto prototipo non destinato alla vendita. 


 

polpo pronto in 10' (anche per vegetariani)

Sono stata folgorata da questa piccola, inutile, ma carina idea nel dormiveglia di pochi giorni fa, ed appena alzata ho dovuto mettermi all’opera per trasformare questo piccolo sogno in qualcosa di tangibile.

L’esperimento è riuscito, percio’ invito tutti quelli che mi hanno scritto che i Mascalzini sono troppo difficili” ( colgo l’occasione per ribadire che non è vero, sono molto piu’ facili di quanto non sembrino), a provare a realizzare questa “ricetta” seguendo lo slide show :

Trasforma un calzino in un polpo in 10 minuti – SENZA la bacchetta magica!

 

AnilinaLab Giveaway

 

 

Abbiamo deciso di indire un “giveaway” e chiedervi aiuto: bisogna trovare un nome originale per questa eco-borsetta pieghevole per la spesa !  

Ideata in occasione del regalo di fine anno alle maestre, la borsetta in cotone 100% sarà a breve anche in vendita nel nostro piccolo shop, ma per adesso – ad eccezione degli esemplari esclusivi creati per le maestre,che potete visionare nei dettagli qui – l’unico modo per averne una è cimentarvi con questa prova!

Il nome deve essere creativo e facile da ricordare, Continue reading

l'età dell'oro

Questo vecchio disco  degli anni ’60

ci riporta indietro nel tempo.

Lo ballava la nonna Tina – bisnonna dei miei figli, che nè io nè loro abbiamo mai conosciuto se non nei racconti del papà e del nonno.

La nonna Tina era una donna forte , che a  ballare andava al sabato, dopo aver lavorato tutta la settimana nei campi.  E proprio nei campi nacque l’ultimo dei suoi bambini, una  mattina d’estate in cui lei era uscita per andare a mietere il grano…

E lei tornò a casa con l’amore fra le sue braccia di contadina. Un’immagine di una forza immensa.

L’umanità è cambiata di piu’ negli ultimi  cinquant’anni, di quanto non lo avesse fatto in cinquemila. Chissà se ai nostri figli, o forse ai  nostri nipoti, sarà di nuovo possibile andare a mietere il grano ?

Buona estate a tutti voi.

 

 

coincidenze

Oggi mi è capitato un fatto cosi’ singolare, che non posso proprio trattenermi dal condividerlo con voi lettori.

Ieri ho spedito due fasce Gradipo e mentre ero all’ufficio Postale ho notato che entrambi gli indirizzi erano di Trieste, ma con CAP diversi.  “Buffo”, ho pensato, e la cosa è finita lì.

Ieri sera ho inviato la email di conferma della spedizione alle due mamme triestine ( chiamiamole Elisa e Maria, sono nomi di fantasia ma ho mantenuto le loro iniziali ) con la formula “Bcc” (Blind Carbon Copy) in modo che entrambe la ricevessero senza ricevere anche l’indirizzo email dell’altra persona. Continue reading