La perseveranza e la tenacia della resistenza popolare all’occupazione della NATO e delle forze “ribelli” gettano molte ombre sulla versione ufficiale mediatica della questione libica.
Alcuni giornalisti indipendenti (fra cui anche Mahdi Nazemroaya, Lizzie Phelan, ed il francese Thierry Meyssan) hanno rischiato la vita per raccontare una versione dei fatti molto , molto diversa da quella che conosciamo. Da queste fonti ci arriva la storia di un paese sereno e pacifico, divenuto ( proprio sotto la guida del “cattivo di turno” Gheddafi) il piu’ ricco dell’Africa, destabilizzato da “ribelli” mercenari provenienti da altri paesi e dediti a stupri, violenze, saccheggi; una storia torbida di notizie fabbricate ad arte con allestimenti cinematografici in Qatar .
Leggi qui dieci elementi che collegano la “ribellione” libica direttamente con la CIA.
Perchè tante bugie (vedi il video)? Prima, per dare in pasto al pubblico occidentale il pretesto di intervenire contro Gheddafi, presunto fautore di una sanguinosa repressione contro la sua stessa gente; poi, per impaurire il popolo libico, far credere loro che i ribelli fossero alle porte, che la resistenza fosse inutile… corroborando al tempo stesso i telespettatori occidentali con immagini di folle festanti, finalmente “liberate” dalle forze NATO.
Nella realtà, nessuno (o quasi) ha festeggiato in Libia. Nell’immagine qui sopra vedete la città di Sirte, rasa al suolo da bombardamenti umanitari.
Per otto mesi la Libia si è dimostrata tutt’altro che ansiosa di liberarsi e di deporre Gheddafi. E’ stato il popolo in armi a difendere le proprie città, armi fornitegli dallo stesso leader Gheddafi che non temeva defezioni da parte della sua gente.
Per chi vuole vedere piu’ in là del proprio naso, con questa guerra l’Occidente e la NATO perdono la loro ultima, già da tempo vizza ,foglia di fico, mettendo a nudo la propria violenta pulsione imperialista.
La Libia è un boccone ghiotto che fa gola a tanti; e l’Italia, che in questa guerra ha avuto solo da perdere, ancora un volta gioca il ruolo del lacchè. Ma lo fa sporcandosi le mani di sangue innocente; e lo fa anche con i soldi che non spende in aree verdi ed in servizi per i nostri figli, anche con i soldi con cui non paga pensioni a chi le merita, abbandonando chi è nel bisogno.
L’Italia spende – ci preme ricordarlo – 50000 € al minuto in spese militari. Fra Welfare e Warfare, la scelta è stata fatta.
Quale mezzo abbiamo noi cittadini per opporci a questo stato di cose ? Dove sarebbe la nostra “superiore democrazia”?
E ancora, quale sarà il prossimo paese a meritare una spedizione punitiva? Possiamo chiudere gli occhi di fronte a questi eventi?
Cio’ che accade nel mondo merita la nostra attenzione. Sosteniamo il popolo libico affinchè sia fatta luce su quanto è accaduto e sia detta la verità sulla guerra che ha distrutto le loro vite agiate e tranquille.
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