Recentemente ho comprato due (comunissimi) indumenti nuovi dopo 12 mesi in cui non avevo fatto un solo acquisto di abbigliamento.
Comprare è un gesto banale che però, se praticato con parsimonia, acquista significato! Puo’ essere veramente una piccola e pulitissima gioia del cuore, e farci grati e contenti come bambini.
Troppo spesso predichiamo bene e razzoliamo male: condanniamo il consumismo nelle chiacchiere da salotto, ma non sappiamo ritornare, nella pratica, ad uno stile di vita sostenibile (che, secondo interessanti proiezioni, è quello degli anni ’50 prima del boom economico: con la bottiglia vuoto a rendere, il dolce alla domenica e gli abiti – sartoriali, robusti e durevoli – acquisti rari e dispendiosi)
Oggi anche per le le famiglie modeste non portare a casa merci ogni giorno è diventato difficile; eppure, davvero, “less is more” : la quantità ci deruba della qualità delle esperienze .
Questa iniziativa molto interessante puo’ guidare i piu’ pigri attraverso una esperienza di ragionevole privazione e restituirci al contatto genuino con pochi, rispettati oggetti. Si tratta di una sfida: siamo capaci di tenere nel cassetto, e di indossare, soltanto sei capi di abbigliamento, per sei settimane?
Un piccolo esperimento come questo puo’ davvero insegnarci molto su noi stessi.