Ho letto da qualche parte che la raccolta differenziata e’ talmente insufficiente ad affrontare il problema ambientale, che equivale ad estrarre un proiettile da un corpo crivellato ed agonizzante.
Anche se fosse cosi’, che fare? Abbandonare ogni sforzo e lasciarsi andare? Mi sembra inconcepibile.
Ecco perche’ , anche se il comune di Genova e’ uno dei piu’ indolenti d’Italia, molto al di sotto delle quote auspicabili per il riciclo, noi vogliamo sentire di stare facendo tutto quello che e’ in nostro potere per migliorare la situazione. Differenziare coscienziosamente ci aiuta a prendere coscienza della quantita’ degli imballaggi che il nostro stile di vita consuma ( vere e proprie montagne di carta e di plastica! ), e a scegliere sempre meno prodotti confezionati.
I bambini imparano subito a dividere i rifiuti con dedizione. Per loro è come lavarsi i denti: si fa e basta, senza nemmeno pensare!
A noi adulti, cresciuti con un unico bidone, vederli mettere le cose al posto giusto e con naturalezza da la misura dell’importanza di un’abitudine cosi’ semplice, eppure cosi’fondamentale.
Se è vero che nessuno ci garantisce un risultato, è anche vero che il cambiamento inizia soltanto da noi, dalle nostre mani… e dalle manine che ci accompagnano.
Io mi illudo di vivere in un comune “virtuoso” (almeno così dicono) e la differenziata parte dentro casa, e prosegue con i giorni dedicati al ritiro e smaltimento delle diverse tipologie (plastica, vetro e lattine, secco, umido e carta). Non esistono più le campane, ma nelle diverse sere della settimana “esponiamo” i nostri sacchi rigorosamente trasparenti (o i bidoni) e al mattino vengono (più o meno) puntualmente ritirati.
Diciamo che è uno dei motivi principali per cui sono passata ai pannolini lavabili (ti immagini tenere in casa per una settimana i pannolini sporchi di due bambine?). Certo che loro, fin da subito, hanno imparato, e a colpo sicuro si dirigono al biodone giusto, per buttare i loro rifiuti. Dal punto di vista educativo serve, di sicuro! Si tratta, infondo, degli adulti di domani: se insegnamo loro abitudini virtuose, rischiamo che queste rimangano, ed evitino i danni che abbiamo fatto noi!
Che dire? Beati voi “virtuosi”…Anche ad Aosta, mia città natale, le cose funzionano cosi’.
Ho scritto questo post, invece, perchè sui muri di Genova è comparso un volantino che espone la malagestione dei rifiuti in città, insinuando che tutto quello che viene coscienziosamente separato nelle case vada poi riunito in discarica!
Ovvie le reazioni indignate, altrettanto prevedibili i vari commenti del tipo: “Vedi, l’ho sempre detto che non serviva a nulla”…”Tutta fatica sprecata”…ecc.
Insomma, a volte la controinformazione è anche dannosa.
Se davvero in discarica viene buttato tutto assieme, mi dispiace immensamente, ma non voglio che questo mi porti ad essere menefreghista. Coltivo ugualmente una buona abitudine sperando che un giorno serva a qualcosa.