Oggi il Paese ha festeggiato una liberazione…. Ma una liberazione, non è LA Libertà.
La libertà che immagino, forse utopisticamente, non è poter scegliere fra trenta gusti di gelato il 25 Aprile ( mentre si passeggia sotto cieli, ahimè, nemmeno oggi liberi dalla geoingegneria ). La libertà è prima di tutto una: nascere sani. E questa non possiamo dire di averla, giacchè i nostri figli vengono al mondo con centinaia di contaminanti ambientali nel sangue.
Sono passati molti anni dalla fine della seconda Guerra Mondiale, e tutti abbiamo studiato sui libri di scuola la storia dei vincitori. Nonostante questo, constato con stupore che alcuni, ancora oggi, si accapigliano su fascismo ed antifascismo. E’ ora di dare pace ai fantasmi del passato, e di guardarci intorno per capire che cosa meriti il nostro impegno, qui ed ora .
Oggi buona parte dell’umanità si trova a fronteggiare un nemico ben piu’ insidioso del fascismo. Nei suoi ultimi scritti, Pasolini riconobbe la necessità di superare le ideologie politiche, individuando nel consumismo una tendenza piu’ distruttiva e piu’ insidiosa del fascismo stesso . Cosi’, per Pasolini (potete approfondire qui il suo interessante pensiero). il male peggiore non è la dittatura: essa opprime, tormenta e uccide il corpo, ma non raggiunge l’anima dell’uomo, che continua ad anelare alla libertà. Il pericolo più insidioso è invece il consumo edonistico, un tarlo che divora l’uomo dall’interno spingendolo a rinunciare spontaneamente alla natura ed alle sue tradizioni millenarie, che, sole, sono portatrici di equilibrio e di felicità.
“… Il giornale fascista e le scritte sui cascinali di slogans mussoliniani fanno ridere: come (con dolore) l’aratro rispetto a un trattore. Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato sostanzialmente nemmeno in grado di scalfire l’animo del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di informazione e di comunicazione (specie, appunto, la televisione), non solo l’ha scalfita, ma l’ha lacerata, violata, bruttata per sempre. ” P.P.Pasolini, Il Corriere Della Sera, 9 Dicembre1973
Lottiamo ancora per liberare noi stessi dai bisogni che non abbiamo, per recuperare la Terra che ci appartiene e riconsegnarla ai nostri figli con umiltà e vergogna, prima che sia troppo tardi. Lottiamo per insegnare a questi figli la differenza:
fra ricchezza e profitto,
uso e proprietà,
necessità e desiderio, ù
felicità e soddisfazione,
Libertà e… liberazione.
Ci vorrebbero molte più “anilina”, sarebbe un mondo migliore. Grazie per avere il coraggio di dire quello che non vogliamo ammettere neanche con noi stessi.
Proprio in questi giorni ho ricevuto una mail che boicotta la Barilla perché ha altissimi livelli di micotossine nel grano. Da leggere
http://ki.noblogs.org/?p=4366
Proprio in questi giorni mi sono fatta abbindolare dall’acquistare i Piccolini…ma gli sponsor sul web hanno lo stesso effetto negativo della pubblicità televisiva!!